Strada Parco: posate le travi del ponte sul Boldoro

Un passante est per ridurre i tempi di spostamento agli abitanti di SS.Trinità e per liberare dal traffico di passaggio il quartiere di S.Croce.
I lavori finora realizzati: la rotatoria del Palacampagnola, il sottopasso ciclabile il tratto di strada e di pista sono stati accolti con favore, ma la riduzione ad una corsia davanti al Campagnola indispone molti perchè ha allungato la coda in attesa al semaforo. Purtroppo la doppia corsia in uscita da rotatoria palasport direzione s. croce non è possibile secondo le norme tecniche in vigore dal 2007 per la costruzione delle rotatorie (è così, per motivi di sicurezza, per tutte le ritatorie realizzate dopo il 2007!).
Appena aperto l’ultimo tratto di strada parco si potrà realizzare una doppia corsia da zona industriale a rotatoria palasport riducendo di molto il disagio.

Il via dei lavori dell’ultimo stralcio è stato dato pochi mesi fa e i lavori procedono velocemente. Nei giorni scorsi sono satate posate le travi de ponte sul Boldoro. A novembre la strada sarà aperta al traffico, anche se poi ci vorrano ancora dei mesi per completare i lavori col manto stradale di finitura e con la pista ciclabile. Su via Boldoro saranno realizzati due marciapiedi e la pista ciclabile di via Tito Livio sarà collegata direttamente con quella adiacente alla strada parco.
La strada parco è un’opera insostituibile per la viabilità cittadina e attesa da anni dagli scledensi di SS. Trinità e S. Croce, perché consentirà di ridurre il tempo degli spostamenti e di migliorare la vivibilità complessiva di queste zone. L’ampia discussione con i residenti ha permesso di introdurre delle migliorie al progetto, soprattutto per quanto riguarda il percorso della pista ciclabile, e ci ha consentito di svolgere ulteriori approfondimenti sull’organizzazione del Campus, di cui la strada parco sarà a diretto servizio.
Tra le principali modifiche inserite nel progetto anche un innovativo sistema di separazione delle acque di prima pioggia, che consentirà di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale di una arteria studiata fin dall’inizio con una grande attenzione per il suo inserimento nel paesaggio e nel territorio che la circonda. L’imprea che sta realizzando i lavori, si è impegnata tra l’altro, a bagnare costantemente il cantiere per evitare la produzione di polveri sottili.